La Sinistra schiera i suoi intellettuali e giornalisti di punta per rimproverare alla Destra di non essere capace di costruire una egemonia culturale…Roba da matti!!!
Invece di rallegrarsene, se ne lamentano…..
E allora chiariamo una volta per tutte che questa famosa “egemonia culturale” non è un bene da perseguire ma un male da evitare.Eh si.Proprio così.Che sia di Destra o di Sinistra.
Il concetto di “egemonia culturale ” risale a Gramsci ed è la variante occidentale del concetto di dittatura del proletariato, cardine del marxismo-leninismo.
Il grande intellettuale ,comunista, descriveva la famosa egemonia culturale come una forma di dominio frutto di assenso, persuasione e vicinanza da parte degli intellettuali organici al popolo-nazione.
Quindi si tratta di DOMINIO cioè di capacità di controllare e non solo condizionare le coscienze attraverso un’abile azione di intellettuali (oggi aggiungeremmo anche influencer, sdhowman, conduttori di programmi tv, giornalisti etc…)legati a filo doppio al partito di riferimento. Non è una concezione moderna della democrazia pluralista.
Gramsci è stato un gigante della cultura marxista-leniniista perchè ha cancellato la concezione violenta della presa del potere (dittatura del proletariato) e l’ha sostituita con una visione meno truculenta e più sottile : il proletariato tramite il partito comunista non deve imporre una dittatura sanguinosa ma deve essere capace di conquistare le idee e le coscienze e di dominarle.
La democrazia nata dopo la lotta a fascisti e nazisti non ha nulla a che vedere con l’egemonia culturale .
Il pluralismo liberale rigetta l’idea che qualcuno debba essere “egemone” nel senso gramsciano.
E allora se la Sinistra crea una egemonia culturale questo è un male per la democrazia .
Se la Destra crea egemonia culturale questo è un male per la democrazia.
Non abbiamo bisogno di egemonie ma di confronto di idee: libero, trasparente, rispettoso di chi la pensa diversamente.E Gramsci riposi in pace, se lo merita.