L’Albania è la perla dei Balcani ,meta preferita da milioni di turisti che si riversano ogni anno prevalentemente sulle sue splendide coste e non solo per i prezzi più convenienti rispetto a quelli di Paesi come l’Italia, la Croazia e la Grecia. Le bellezze naturali dell’Albania sono una “scoperta” relativamente recente e sono diventate un asset strategico dello sviluppo del Paese.
Dal turismo può arrivare una ricchezza crescente sia per i cittadini che per le casse dello Stato.
L’attività economica generata dal settore “Viaggi e Turismo” ha prodotto nel 2022 1,7 miliardi di dollari di PIL (9,4% del PIL), 97.700 mila posti di lavoro, 3,1 miliardi di dollari di esportazioni di visitatori, con investimenti pari a 270 milioni di dollari, secondo un report di Intesa San Paolo Bank Albania.
Ma il successo crescente del turismo in Albania è anche una sfida complessa sia per gli operatori del settore che per le politiche pubbliche. Il turismo di massa richiede strutture ricettive adeguate, personale qualificato, reti di trasporto sempre più efficienti. Il rischio è sempre dietro l’angolo: se i turisti non trovano quello che si aspettano non tornano. Il turismo di curiosità non paga più di tanto. Per questo il governo Rama è impegnato a disegnare una strategia di ampio respiro per integrare le attività tristiche in una visione complessiva di sviluppo dell’ Albania.
Alcune criticità vengono ben evidenziate nel citato report di Intesa San Paolo Bank Albania: “la sostanziale dipendenza dalla risorsa “mare”, la marcata stagionalità delle entrate, il basso valore dell’indicatore di permanenza media, il sottoutilizzo della capacità ricettiva e di altre risorse primarie, il potenziale sovraffollamento in aree specifiche e il sottoutilizzo delle risorse in regioni con un significativo potenziale non sfruttato, nonché la significativa dipendenza dal turismo internazionale di prossimità e la presenza di un’offerta turistica informale”. Secondo questo report in Italia, una notte trascorsa da un turista genera un impatto economico diverso. Il valore aggiunto per ogni notte trascorsa in più è dovuto al passaggio da una forma monotematica di turismo (turismo balneare, con 128,2 euro) a un modello integrato, multidimensionale e sostenibile (163,6 euro). Applicando la proxy italiana al caso dell’Albania, il miglioramento della qualità (a parità di numero di notti trascorse) porterebbe a una crescita del PIL del settore Travel&Tourism: da 1,7 miliardi di dollari di PIL a 2,17 miliardi di dollari di PIL.
L’Albania può e deve puntare su un turismo sostenibile. Questo significa tutelare le coste ,evitare la cementificazione eccessiva e disordinata e valorizzare le aree naturali incontaminate di cui l’Albania è ricchissima :oltre 15 parchi naturali, quasi 800 aree protette che oggi sono il 21.5% di un territorio di appena 28.748 km²
La cooperazione con l’Italia può essere di grande aiuto all’Albania che può e deve imparare dagli errori commessi dall’Italia, ma soprattutto può avvalersi della lunga e consolidata esperienza italiana nel settore.