Sono circa 2.675 le imprese a partecipazione italiana attualmente operative in Albania. L’Italia è il primo Paese per numero di aziende straniere attive. Ma sono ancora molte le opportunità di sviluppo di attività imprenditoriali italiane in terra albanese che non sono adeguatamente valorizzate.
Per le aziende italiane l’Albania è uno dei mercati più interessanti e non solo per la vicinanza geografica. Con un Pil di circa 19 miliardi di dollari, un debito sceso al 63,5% del Pil, il Paese presenta caratteristiche molto convincenti per chi vuole investire: tassazione molto bassa, crescita costante trainata da servizi e costruzioni, costo del lavoro contenuto anche per lavori qualificati,38 anni di età media della popolazione, diffusa conoscenza della lingua italiana
Il sistema economico albanese è sempre più elastico e aperto, il peso della burocrazia statale tende gradualmente a diminuire ed è molto diffusa una mentalità imprenditoriale .
Il Governo di Tirana è impegnato a semplificare norme e procedure per creare un ambiente favorevole agli investimenti anche nell’ottica dell’ingresso dell’Albania nell ‘Unione Europea.
Nel 2018 un Accordo di Stabilizzazione e di Associazione (ASA) tra Albania e UE, ha eliminato le tariffe doganali per oltre 60 prodotti tecnologici. Trattamenti preferenziali sono stati applicati a prodotti provenienti dall’UE. I dazi di alcuni prodotti industriali, agricoli e da pesca sono stati totalmente aboliti.
L’Agenda digitale 2015-2020 ha non solo aperto alle innovazioni della tecnologia ma ha anche facilitato la costruzione di infrastrutture e la creazione di start-up innovative, il tutto supportato da una legislazione in materia molto.
E’ stata creata l’AIDA, Albanian Investment Development Agency, un’Agenzia governativa che ha il compito di facilitare gli investimenti esteri, tramite semplificazioni burocratiche e agevolazioni.
Sulla base delle indicazioni che provengono da questa Agenzia tra i settori più promettenti per gli investimenti c’è quello delle energie rinnovabili, collegato anche alla valorizzazione del patrimonio di risorse naturali. Cobalto, nichel, platino e rame sono le più importanti risorse naturali strategiche.
Di recente è stato individuato il più grande deposito di idrogeno naturale del mondo in una pozza d’acqua ad una profondità di circa 950 metri all’interno della miniera di Bulqizë da cui fuoriescono circa 220 tonnellate di idrogeno all’anno.
Altri settori interessanti per gli investimenti sono : turismo, manifatturiero, agricoltura, trasporti e telecomunicazioni.
L’interscambio commerciale tra Italia e Albania è di circa 3,6 miliardi di euro. e colloca l’Italia come il principale partner commerciale dell’Albania. Il 43,6% delle esportazioni albanesi sono dirette verso il mercato italiano. In aggiunta, l’Italia detiene il primato di primo fornitore dell’Albania, contando per un quarto delle sue importazioni totali.
Le esportazioni italiane verso l’Albania rappresentano il 22% del totale delle importazioni albanesi. Il principale settore di attività è quello tessile con un valore pari al 27,5% sul totale delle esportazioni italiane verso questo Paese. C’è poi il settore agroalimentare con il 13,6%, seguito dai macchinari e dalle apparecchiature ( 8%). Altri settori importanti sono: calzaturiero, meccanico, edile e chimico. Molto diffuso è il consumo del caffè espresso italiano che ha soppiantato quasi del tutto il tradizo9nale consumo di caffè turco.
Il Governo Rama ha introdotto importanti modifiche che riguardano la riduzione dell’aliquota IVA al 6% per i servizi pubblicitari offerti dai media audiovisivi (TV),la riduzione del 10% sull’aliquota IVA per la fornitura di autobus elettrici; il mantenimento di un regime esentasse sull’IVA per le importazioni di macchinari agricoli; l’abolizione dell’IVA sulle importazioni di materie prime destinate alla produzione di medicinali nel Paese.
Le prospettive sono rosee per gli imprenditori italiani. Ciò che serve ora è maggiore coraggio e coordinazione nelle scelte dei settori strategici su cui puntare, tra cui c’è quello delle energie rinnovabili

Fonte: Export.gov.it