La Cina e l’Occidente. Chi è il nemico di chi?

La Cina e l’Occidente. Chi è il nemico di chi?

A quanto pare Xi ha studiato bene la teoria del giurista e politologo Carl Schmitt sull’amico-nemico e ne sta facendo tesoro adattandola alla politica internazionaleIl leader cinese, il più bravo di tutti quelli che sono riuniti a Tianjin, ha costruito pazientemente l’identikit del “nemico esistenziale esterno” che legittima la forza della politica: si chiama Occidente, cioè saremmo tutti noi inclusi quelli che dall’Occidente si stanno distaccando come gli americani trumpiani. Contro questo “nemico” Xi ha creato la più grande coalizione mondiale mai vista dal punto di vista numerico : solo Cina, India e Indonesia totalizzano oltre 3 miliardi di persone. E adesso è pronto a passare all’offensiva sul piano del prestigio mondiale , dell’influenza economica e geopolitica, scalzando definitivamente gli Stati Uniti e i loro alleati.

Ricordiamo che il “nemico” per la Cina è quello stesso Occidente che nel 2001 ha regalato a Pechino l’ingresso nel commercio internazionale senza il quale la Cina sarebbe ancora un Paese povero.

Come risponde l’Occidente? Sbagliando ad identificare il nemico.

Per Trump il nemico – a chiacchiere- resta la Cina. Ma nei fatti gli schiaffoni con la politica dei dazi li ha dati ai suoi amici, innanzitutto l’Europa e poi anche quell’India che aspettava dagli Usa il segnale opposto per raffreddare i rapporti con i Brics e la Cina e diventare orgogliosamente leader nell’Asia ma non in funzione di suddito dell’America.I grandi strateghi MAGA hanno un cervello ristretto e continuano a pensare che i loro nemici siano i sindaci del partito democratico di Washington, Los Angeles, Chicago, San Francisco, città dove mandano la Guardia nazionale come se fossero simili a Medellin. Nemiche sono le università private più prestigiose cui tolgono finanziamenti. Trattati da nemici sono gli alleati dell’Unione Europea da cui spillano soldi con dazi immotivati e i partner della Nato obbligati a salassarsi per alimentare l’industria bellica americana.E mettiamoci pure la povera Ucraina la che non riceverà più un dollaro dagli Usa ma dovrà cedergli parte delle sue materie prime.

Invece per Trump amico è Putin che lo sta umiliando e prendendo in giro da 7 mesi rimandando al mittente ultimatum e minacce cui dalla Casa Bianca sono seguite solo carezze, applausi e tappeti rossi.Se sbagli a identificare il nemico sei rovinato. L’Occidente guidato da questa America in stato confusionale è rovinato, finito.Se gli Stati Uniti non fanno cambiare idea a Trump spiegandogli che solo un asse di ferro usa Europa può contrastare l’espansionismo guidato dalla Cina, l’Unione europea dovrà svegliarsi per non finire nel tritacarne della coalizione delle dittature- India a parte.Dovrà sviluppare una sua politica estera autonoma dagli Stati Uniti, cominciando dagli accordi commerciali per arrivare a quelli politici giocando su tutti gli scacchieri mondiali.Gli attuali leader dei Paesi europei non sembrano comprendere la gravità del momento storico e pensano con la logica nazionale se non proprio nazionalista. Tocca a noi cittadini alzare la voce e far capire che la guida dell’Occidente è nelle mani dell’Europa e che l’Europa deve smontare la retorica cinese che ci vede come nemici.

Noi non siamo nemici di nessuno. Ma non accettiamo che altri pensino di usarci per le loro mire espansionistiche sia geopolitiche che commerciali.

Serve una nuova rinascita europea che nasca dai popoli europei per evitare che il mondo si avvii verso un nuovo scontro 

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