L’ATTACCO ALL’IRAN? COSI’  L’ AMERICA E’ DI NUOVO GRANDE, NON QUANDO SI ISOLA

L’ATTACCO ALL’IRAN? COSI’  L’ AMERICA E’ DI NUOVO GRANDE, NON QUANDO SI ISOLA

Sull’Iran Trump ha fatto la scelta giusta. E non ci vuole molto a capirlo, se si abbandonano i soliti luoghi comuni e le ipocrisie.

Ha violato il diritto internazionale? Lo ha ristabilito. Impedendo che uno stato  che vuole distruggere  Israele, che  destabilizza da decenni il Libano, che  attraverso gli Houthi tiene in scacco le monarchie del Golfo, possa avere l’arma nucleare che gli consentirebbe di diventare il padrone del Medio Oriente. 

Quante volte l’Iran ha violato il diritto internazionale senza che le  anime belle si stracciassero  le vesti come fanno adesso contro Trump?

Ma davvero questi autorevoli esperti di geopolitica pensano che la scelta di Trump  abbia dato fastidio all’Arabia Saudita, al Qatar, alla Giordania, alla nuova Siria, agli Emirati, al Kuwait, all’Egitto e anche all’India? Tutti questi Stati non vedevano l’ora che la politica nucleare dell’Iran fosse colpita a morte. Ma, naturalmente, non potevano dirlo. Trump gli ha risolto il problema. E ora l’Iran deve abbassare la cresta. Un Iran privo della bomba atomica e con un regime umiliato e fiaccato fa comodo a tutti nel Medo Oriente. Meglio  sarebbe se questo Iran non fosse guidato da una teocrazia sanguinaria e minacciosa ma da un regime moderato e pragmatico.

Ma, intanto, l’effetto incrociato delle bombe Usa e di quelle israeliane ha inferto un colpo fortissimo al potere della cricca dei teocrati, aprendo falle al suo interno e indebolendo la struttura repressiva che risponde  a Khamenei, ormai un  leader senza futuro

L’Iran non può chiudere  lo stretto di Hormuz per non inimicarsi anche la Cina. Può solo fare qualche innocuo fuoco d’artificio sulle basi americane, vuote,  senza provocare né danni seri né vittime. Rimane , però, il terrorismo, di cui l’Iran è un abile manovratore…..a proposito del diritto internazionale che sarebbe stato violato da Trump. 

Ma ora bisogna finire il lavoro : estirpare Hezbollah dal Libano e ridare piena sovranità al Paese dei cedri; eliminare definitivamente Hamas e dotare di credibilità e forza  l’Autorità nazionale palestinese, sbaraccare lo stato terrorista degli Houthi. Tutto questo oggi è possibile perchè l’Iran non potrà contare per molto tempo sull’atomica e perchè il regime ha le ali spezzate dai bombardamenti israeliani e Usa. 

Ma c’è un problema .Ed è l’ostinazione criminale  di Netanyahu e della destra estrema israeliana nei confronti del popolo palestinese. Se oggi Israele indicasse la via d’uscita , due popoli due Stati, i patti di Abramo voluti da Trump riprenderebbero, il Medio Oriente si stabilizzerebbe   e l’Iran sarebbe condannato all’isolamento. E questo faciliterebbe il cambiamento di regime che quel popolo aspetta dal 1979. E qui torna di nuovo importante il ruolo dell’America. Trump oggi ha dei forti crediti da esigere da Netanyahu. Abbia il coraggio di imporgli la definitiva chiusura della questione palestinese non con lo smembramento di quel popolo ma con l’assegnazione di una terra e con una sovranità garantita internazionalmente ai palestinesi in una convivenza pacifica con Israele. Se Trump vuole passare alla storia questa è l’occasione d’oro.

E l’Europa dovrebbe, con garbo e insistenza, convincerlo a fare questo passo….Per la sua gloria….e per la  serenità di Israele, dei palestinesi  di noi tutti . E anche  per far capire all’Iran che è finita la sua terribile pagina di storia oscurantista  che dura dal 1979 e che è ora di cambiare .

Presidente Trump non segua i consigli di Bannon e degli oltranzisti MAGA, li lasci giocare con i loro slogan. Pensi, piuttosto, alla vera grandezza dell’America che è tale se gli Usa gestiscono gli scacchieri mondiali da protagonisti  e non da isolazionisti che battono in ritirata, usando la forza con misura e solo quando è strettamente necessaria. Questo si che la renderà un grande Presidente,   non il resto.

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