Cosa c’è dietro la decisione di Renzi di aprire improvvisamente ad un’alleanza con il tanto vituperato Giuseppe Conte e con quella Elly Schlein descritta come una succube delle strategia del Movimento 5Stelle? Una scelta che sembra il regalo più bello che Renzi potesse fare al suo acerrimo concorrente Carlo Calenda. Vediamo.
Renzi è considerato, quasi unanimemente, una sorta di genietto della politica italiana intesa come capacità di manovra, imprevedibilità e spregiudicatezza delle decisioni e dei cambiamenti di campo. Una fama giustificata dall’abilità con cui Renzi è entrato come una tempesta nella scena politica nazionale, mettendo fuori gioco l’allora presidente del Consiglio Enrico Letta, mandando a casa Pierluigi Bersani, D’Alema e gran parte della vecchia guardia del Pd, favorendo il governo tra Pd e 5Stelle, ma immediatamente dopo operando una scissione per fondare “Italia viva” , e qualche mese dopo facendo di tutto per silurare Giuseppe Conte e aprire la strada al governissimo di Mario Draghi. Dopo aver inanellato questa serie di spettacolari mosse Renzi si è dedicato ad attività professionali di consulente strategico internazionale e conferenziere, con notevoli benefici economici.
Da allora la sua lucidità politica sembra essersi appannata. Ha provato a costruire un’area di centro ma si è trovato sulla strada un osso duro come Calenda che ha creato un partito concorrente di Italia Viva. I due si sono alleati nelle politiche del 2022 ma poi è iniziata una guerriglia che ha reso Calenda e Renzi totalmente incompatibili e non solo per i due caratteri spigolosi. Renzi voleva mano libera nel decidere dalla sera alla mattina le strategie politiche. Calenda si sentiva, giustamente, offeso da questo egocentrismo narcisistico e replicava con una moneta non molto diversa. I due alla fine hanno divorziato, si sono presentati separati alle elezioni europee e non hanno superato il quorum del 4%.
Dopo questa sconfitta ,nei sondaggi Azione, il partito di Calenda ha risalito la china mentre quello di Renzi è in picchiata. Renzi aveva puntato molto sul crollo di Forza Italia, sentendosi l’erede diretto del partito fondato da Berlusconi. Ma non è andata così. Sotto la guida lineare di Tajani Forza Italia si è ripresa bene e pare sulla buona strada per continua a crescere. Renzi lo ha capito e ha deciso di fare un’altra piroetta: aprire ad un’alleanza con Pd e 5S. Evidentemente sente puzza di bruciato. Elezioni anticipate? Bisogno di ritornare sulla scena per dimostrare che il campo largo è lui che riesce a costruirlo, magari per distruggerlo il giorno dopo? Di certo questa mossa ha spiazzato il suo partito che non ne sapeva niente e ha provocato una rottura forse insanabile con altri esponenti di Italia Viva come Marattin. Italia viva potrebbe perdere altri pezzi a tutto vantaggio di Azione, a condizione che Calenda non commetta anche lui i soliti errori del passato e gestisca il suo partito in modo più inclusivo e lasciando spazio al dibattito interno e alle tante personalità politiche che ne fanno parte, come Carfagna, Bonetti, Gelmini e forse,domani ,lo stesso Marattin.