Telemarketing selvaggio su luce e gas . Retata tra Roma e Tirana

Telemarketing selvaggio su luce e gas . Retata tra Roma e Tirana

Le forze dell’ordine di Italia e Albania da tempo collaborano proficuamente su molti fronti della lotta alla criminalità organizzata. Questa collaborazione è estesa anche ai crimini informatici sempre più frequenti. 

Un esempio è la brillante operazione condotta  per smantellare un business criminale basato sul telemarketing  che nei primi tre mesi del 2023 aveva fruttato già 9 milioni di euro.

Le operazioni sono state  condotte dalla Polizia Postale di Milano sotto la direzione dalla Procura della Repubblica di Milano e della Procura Speciale contro la Corruzione ed il Crimine Organizzato (S.P.A.K.) di Tirana (con il raccordo del Magistrato di collegamento italiano in Albania) in collaborazione  col Servizio Polizia Postale e della Sicurezza Cibernetica e del Servizio per la Cooperazione Internazionale e di Polizia – Ufficio dell’Esperto per la Sicurezza in Albania, unitamente al Dipartimento Polizia Criminale – Direzione Investigativa della Criminalità Organizzata ed Unità Crimini Informatici della Polizia di Stato albanese e al National Bureau Investigation (N.B.I.) della S.P.A.K.

L’inchiesta è nata  dalla querela di un sacerdote milanese, tartassato dalle telefonate di call center che, con insistenza e toni aggressivi, gli chiedevano il pagamento di bollette insolute relative a contratti di luce e gas da lui mai sottoscritti.

Il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica (C.O.S.C.) di Milano ha scoperto l’esistenza di un imponente sistema criminale costituito da due società padovane fornitrici di luce e gas e da numerosi call center con sedi in Italia e in Albania.

l’organizzazione era  specializzato in attivazioni fraudolente di contratti per la fornitura di energia, estorsioni e autoriciclaggio dei proventi illeciti.

L’indagine ha  richiesto l’analisi di un’imponente quantità di dati telematici e bancari e  una serie servizi di polizia sul territorio, in Italia e in Albania.

Sono stati perquisiti  35 obiettivi, di cui 32 in Italia e 3 in Albania, nella città di Tirana. Nel mirino  le due sedi operative delle società energetiche padovane ,già

sanzionate dal Garante della Privacy e dall’Antitrust, 12 sedi di call center (di cui 3 in

Albania) e 21 soggetti tra amministratori, commercialisti, consulenti e dipendenti delle società energetiche e dei call center.

Il meccanismo criminale era questo: numerose e insistenti telefonate  (fatte

anche la mattina presto e in tarda serata) servivano a raccogliere i dati delle vittime, 

convinte di parlare con dipendenti dell’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti

e Ambiente) o di compagnie energetiche con cui avevano stipulato regolari contratti per la

fornitura di luce e gas. 

Per raccogliere questi dati, gli operatori telefonici parlavamo di  lavori stradali inesistenti che “avevano troncato i cavi elettrici o i tubi del gas” e a causa dei quali

era necessario attivare temporaneamente un nuovo contratto con un operatore “convenzionato”. Se i malcapitati si rifiutavano di firmare i contratti gli indagati utilizzavano i dati acquisiti durante le telefonate per attivare ugualmente il contratto apponendo firme false in calce alla documentazione cartacea. In altri casi, quando la procedura di attivazione richiedeva una registrazione vocale, la voce della vittima, registrata durante la telefonata, veniva manipolata ad arte con editor audio o con app di intelligenza artificiale affinché si potessero udire, pronunciati dall’ignaro utente, i necessari dati personali e i vari “sì” in risposta alle domande dell’operatore telefonico incaricato di raccogliere il consenso.

I guai cominciavano dopo alcuni mesi, quando le vittime  le quali, del tutto

inconsapevoli di aver sottoscritto un contratto con una nuova compagnia energetica, si vedevano recapitare solleciti di pagamento per bollette non pagate. 

In diversi casi accertati nel corso delle indagini, tali richieste si trasformavano in vere e

proprie estorsioni. 

 “Intanto ti depotenziamo la fornitura elettrica e, se ancora non paghi, ti stacchiamo la corrente”, dicevano gli operatori dei call center fasulli, che si dimostravano ancora più aggressivi nei confronti delle vittime più vulnerabili soprattutto persone anziane.

Le indagini hanno fatto emergere un altro migliaio di ulteriori vittime che ancora non si erano rese conto della trappola in cui erano inconsapevolmente finite.

Articoli correlati

Lascia un commento