Sabato 1 novembre dal Teatro dell’Opera di Roma, palcoscenico dove nacque 125 anni fa, Rai 3 trasmetterà in diretta il capolavoro di Puccini. L’eccezionale allestimento, che ricalca l’originale, sarà disponibile in mondovisione
Di Rosalba Panzieri
L’appuntamento per tutti gli amanti della cultura e dell’opera che ha segnato indelebilmente la storia della musica è per le 20.50, ora italiana, su Rai3. In mondovisione Tosca di Giacomo Puccini, nella ricostruzione dell’allestimento originale del 1900, torna sul palcoscenico del Teatro Costanzi dell’Opera di Roma, dove vide la luce per la prima volta. Questo omaggio potente e filologico al capolavoro pucciniano, è realizzato in collaborazione con il Ministero della Cultura e Rai Cultura, che inaugura simbolicamente la stagione 2025/2026 e celebra il 125° anniversario dell’opera. A introdurre e commentare la serata televisiva saranno Cristiana Capotondi e Alessandro Preziosi, volti noti e appassionati protagonisti del progetto Rai.

Nascita di un mito
Il 14 gennaio 1900, Roma fu testimone della prima assoluta di Tosca, un melodramma in 3 atti di Giacomo Puccini, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica. Il libretto nacque da un felice riadattamento del dramma “La Tosca” di Victorien Sardou. L’amore contrastato tra Floria Tosca e Cavaradossi, il giogo del potere cui l’eroina si sottrae, la fine tragica, conquisteranno il pubblico di ogni età e del mondo, facendo di quest’opera un mito contemporaneo. Chiunque abbia amato e perso, tanto la vita, quanto l’altro, ha trovato un po’ del suo dolore dentro la struggente romanza per tenore e lucevan le stelle,nel terzo e ultimo atto.
Composta a Chialtri, collinetta tra Lucca e Viareggio, tra giugno del 1898 e settembre del 1899, Tosca andò in scena al Teatro Costanzi dell’Opera di Roma. Tra i presenti c’era la Regina Margherita e giornalisti e critici arrivati da tutto il mondo. Nonostante la critica, che ancora in parte resiste, che vedeva in quest’opera un tradimento, accusando Puccini di aver affrontato un dramma puramente teatrale, Tosca è una delle opere più acclamate e rappresentate al mondo.
Grandi interpreti per celebrare le origini
Oggi, quello stesso palcoscenico accoglie una ricostruzione minuziosa dell’allestimento originale firmato da Adolf Hohenstein, realizzata sotto la supervisione dell’Archivio Storico Ricordi. Sul podio il maestro Daniel Oren, che descrive la partitura come “una fusione di passione, desiderio, sesso, commozione… accanto alla crudeltà più estrema ci sono bellezza e poesia. Questo è il suo segreto. Per questo non invecchierà mai”. La regia è affidata ad Alessandro Talevi, che sottolinea la modernità dell’opera e la profondità psicologica richiesta agli interpreti. Il cast riunisce tre grandi voci della lirica internazionale, Eleonora Buratto nel ruolo di Tosca, Jonathan Tetelman in quello di Cavaradossi e Luca Salsi come Scarpia. Completano la compagnia Gabriele Sagona (Angelotti), Domenico Colaianni (Sagrestano), Matteo Mezzaro (Spoletta), Daniele Massimi (Sciarrone), Alessandro Guerzoni (Carceriere) e Maria Nardone (Pastorello). La regia televisiva è firmata da Fabrizio Guttuso Alaimo.

Le scene e i costumi originali di Hohenstein sono stati fedelmente ricreati da Carlo Savi e Anna Biagiotti, con le luci di Vinicio Cheli. L’Orchestra e il Coro del Teatro dell’Opera di Roma, diretto da Ciro Visco, saranno affiancati dalla Scuola di Canto Corale.
Seguendo le indicazioni autentiche di Puccini, l’allestimento restituisce la Roma che il compositore visse e amò, dalle vedute dell’alba su Castel Sant’Angelo agli interni dorati di Sant’Andrea della Valle, fino ai rintocchi del Mattutino che Puccini ascoltava all’alba per coglierne l’intonazione da inserire in partitura.
In occasione della recita straordinaria, il Teatro dell’Opera di Roma presenta anche la mostra Tosca 125. Oltre la scena, che ne esplora la genesi e la fortuna attraverso documenti, bozzetti, fotografie e costumi provenienti dall’Archivio Storico Ricordi e dalle collezioni del Teatro.
Un appuntamento imperdibile per gli amanti della lirica, della storia e della bellezza, perché Tosca torna a casa e lo fa in grande stile.

