Un futuro possibile per un’area riformista

Un futuro possibile per un’area riformista

Sono sempre altalenanti gli umori intorno  ad un raggruppamento che non sia necessariamente schierato nè a destra nè a sinistra. Il cosiddetto Terzo Polo a volte viene visto come una rosea prospettiva politica altre volte come un inutile esercizio intellettuale destinato a fallire per la presunta tendenza al bipolarismo del sistema politico italiano. Eppure,nelle elezioni politiche del 2022 , le forze che ne potrebbero far parte si aggiravano intorno al 10% che è più di quanto oggi hanno sia la Lega che Forza Italia. e poco meno di quel che porta a casa il M5S.

Rivalità assurde

Il problema principale del Terzo Polo finora è stata la rivalità assurda e ridicola tra Renzi e Calenda. Ma non c’è solo questo. C’è anche un problema di condivisione della linea politica che non può essere tutta centrata sulla figura del leader. Ora che Renzi, senza consultare il suo partito, ha deciso di schierarsi con Schlein e Conte, Calenda potrebbe approfittarne per rilanciare l’idea di un polo moderato e riformista. Ma dovrebbe rinunciare a fare tutto da solo e ad essere sempre e solo lui in vetrina coinvolgendo, invece, tutto il gruppo dirigente in modo più incisivo.

Il rischio di esodi

Purtroppo non ci sono segnali in questa direzione. Anzi si parla di esodo probabile non solo da Italia Viva , stressata dalle continue piroette di Renzi ma anche da Azione, nonostante Calenda abbia tenuto finora una linea meno imprevedibile. Se anche Azione dovesse sgretolarsi come molto probabilmente succederà ad italia Viva , sarebbe un vero peccato. L’Italia ha bisogno di un’area moderata del 10-12 % che possa condizionare sia la sinistra che la destra. Forza Italia sta facendo un ottimo lavoro per evitare sbandamenti pericolosi della coalizione guidata a Meloni: se potesse contare su una sponda esterna del 10-12% sicuramente potrebbe tenere meglio a bada le pulsioni estremiste di Salvini e di qualche nostalgico.

Una forza autonoma più inclusiva

 Il Terzo polo autonomo potrebbe esercitare la stessa funzione nei confronti dell’alleanza che si va profilando a sinistra. Renzi punta con uno scarso 2% ad essere determinante nei giochi con Schlein e Conte, ma di lui ormai nessuno a sinistra si fida più di tanto. Se Calenda  facesse spazio ad altri leader in Azione il progetto del Terzo polo potrebbe essere rilanciato. Anche perchè tra quel 50% di elettori che non vota sicuramente ci sono molti riformisti moderati che vorrebbero avere un motivo valido per riappassionarsi ad una politica di cose concrete e non di chiacchiere, manovre e giochi di potere.

Articoli correlati

Lascia un commento